top of page
Cerca

COLTIVAZIONE DOMESTICA DI CANNABIS? NIENTE REATO!

  • Immagine del redattore: StudioLegaleVerno
    StudioLegaleVerno
  • 23 mar 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 29 mar 2021

Lo hanno affermano le Sezioni Unite della Cassazione Penale nella sentenza n. 12348/2020, depositata in data 16 aprile 2020, nella quale hanno precisato che non è punibile la coltivazione domestica di minime dimensioni destinata in via esclusiva ad uso personale.

Più precisamente in tale pronuncia è stato affermato il seguente principio di diritto: “il reato di coltivazione di stupefacenti è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza, essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza stupefacente; devono però ritenersi escluse, in quanto non riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”.

È dunque rilevante, ai fini della sussistenza del reato, la distinzione fra coltivazione tecnico-agraria (caratterizzata da strumentazione normalmente utilizzata per la coltivazione rapida e su larga scala) e coltivazione domestica poiché in quest’ultimo caso il prodotto ottenuto non può che coprire un consumo di tipo personale.

 
 
 

Comments


bottom of page